In questa sezione parliamo di Allergie e Ingestione da Corpo Estraneo.
Ingestione di corpo estraneo
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L’ingestione di corpi estranei è un problema pediatrico frequente nei bambini tra i 6 mesi e i 3 anni. I corpi estranei più comunemente ingeriti in età pediatrica sono le monete, seguite da giocattoli o parti di essi, oggetti appuntiti, batterie e cibo. Fortunatamente, nell’80% dei casi il corpo estraneo oltrepassa il piloro e la valvola ileo-cecale e viene naturalmente eliminato, tuttavia, il 10 – 20% dei casi può richiedere la rimozione endoscopica, mentre meno dell’1% può richiedere un intervento chirurgico.
La sintomatologia varia in base alla tipologia e alle dimensioni dell’oggetto ingerito, alla sua posizione, alla durata della sua permanenza, all’età e alle dimensioni del paziente e in base all’eventuale presenza di complicanze. Se l’oggetto si ferma nell’esofago i bambini possono essere asintomatici o possono presentare:
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ematemesi
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tosse
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ipersalivazione
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disfagia o odinofagia
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febbre
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rifiuto del cibo
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sensazione di corpo estraneo in gola,
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nausea, vomito, irritabilità
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dolore al collo
Gli oggetti che hanno superato l’esofago in genere non causano sintomi a meno che non si verifichino complicanze, come la perforazione o l’ostruzione intestinale. In caso di perforazione dello stomaco o dell’intestino possono essere presenti febbre e dolore addominale, mentre in caso di occlusione intestinale può essere presente distensione addominale o dolore.
Superato l’esofago, la maggior parte degli oggetti taglienti passano, anche se vi è un aumento del rischio di complicanze come l’occlusione intestinale, la perforazione e l’erosione di organi adiacenti, da meno dell’1% al 15% – 35%. I pazienti possono sviluppare dolore addominale, nausea, vomito, febbre, ematochezia o melena.
Contattare 1-1-2 o il pediatra se l’oggetto è pericoloso per natura o dimensioni e/o se il bambino presenta sintomi.
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Allergie e anafilassi
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L'allergia è una reazione anomala ed esagerata del sistema immunitario provocata dall'esposizione a sostanze normalmente innocue, denominate allergeni, presenti nell'ambente come componenti dell'aria (pollini, muffe, polveri), del cibo, dei farmaci o del veleno di insetti come api, vespe e calabroni. L'allergia si manifesta in modi molto diversi e con gravità variabile, è predisposta dalla presenza di casi in famiglia e può comparire a qualsiasi età.
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In base ai distretti corporei interessati, i sintomi che possono comparire a seconda del tipo di allergia sono:
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polmoni: asma, tosse e broncospasmo;
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naso: riniti, prurito, rinorrea (naso che cola), ostruzione nasale;
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occhi: congiuntivite, prurito, lacrimazione;
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pelle: eczema, orticaria, angioedema (edema dei tessuti profondi), gonfiore, dermatite atopica;
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apparato gastrointestinale: vomito, diarrea, dolori addominali.
Fra la sintomatologia più frequente in bambini e adolescenti vi è sicuramente la rinite, assieme all’asma e dermatite atopica.
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Durante lo shock anafilattico, o anafilassi, il sistema immunitario rilascia alcune sostanze in grado di determinare una grave sintomatologia che, se non trattata immediatamente, può portare alla morte. I sintomi improvvisi a cui fare particolare attenzione in questo caso possono essere:
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angioedema e gonfiore;
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prurito a lingua e palato;
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difficoltà respiratorie e/o respiro sibilante;
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tachicardia, aritmia;
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formicolio agli arti periferici;
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nausea, vomito;
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diarrea;
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orticaria.
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In caso di rischio di shock anafilattico l'allergologo prescriverà la penna di adrenalina autoiniettabile (un farmaco salvavita) che aiuta a gestire la crisi ma non evita l'accesso in pronto soccorso.
Importante sottolineare che alla prima esposizione con l'allergene non si ha shock anafilattico. Questo ci da la sicurezza durante lo svezzamento dove tutti i cibi sono "nuovi" per il bambino.