In questa sezione parliamo di Ustioni, Intossicazioni e Avvelenamenti. Questi eventi hanno un denominatore comune: sono prevenibili. Quando capita uno di questi eventi, la causa scatenante è sempre prevedibile, in genere scaturita da un errore di sottovalutazione o di disattenzione. Continuando a leggere vedremo la definizione di questi eventi e cosa fare se accadono, ma il consiglio è di frequentare il corso di prevenzione Safety Baby o Safety Junior che trovate nella sezione College.
Ustioni
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Un'ustione è, per definizione, una lesione più o meno estesa della cute, e talvolta dei tessuti sottostanti, provocata da un agente termico, fisico o chimico. Numerose ed eterogenee sono quindi le possibili cause, così come diversa è l'entità del danno da esse provocato.
La severità dell'ustione dipende dal grado di calore raggiunto, dalla durata del contatto, dall'area anatomica interessata e dall’estensione.
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Sono considerate gravi tutte quelle ustioni che:
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Sono complicate da lesioni del tratto respiratorio, da altre lesioni ai tessuti molli e da lesioni alle ossa.
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Ustioni estese al volto, alle mani, ai piedi, in sede anale - genitale e alle articolazioni principali.
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Ustioni con inalazione, da esplosione, elettriche e chimiche.
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Ustioni di III grado che coinvolgono più del 10% della superficie corporea.
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Ustioni di II grado che coinvolgono più del 25-30% della superficie corporea o del 18-20% nei bambini.
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Quando l'estensione supera il 40% le possibilità di sopravvivenza si riducono sensibilmente.
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Cosa fare in caso di ustione:
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Se gli abiti dell'infortunato stanno bruciando è bene impedire che corra, poiché il movimento alimenta il fuoco; le fiamme dovranno invece essere soffocate avvolgendo una coperta attorno al corpo, partendo dalla testa. Da soli provare a coprirsi e rotolarsi a terra.
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Spogliare il paziente senza rimuovere gli indumenti se adesi alla cute lesa poiché così facendo si rischierebbe di danneggiare ulteriormente l'epidermide; specie quando sono impregnati di liquido bollente, i vestiti vanno tolti il più rapidamente possibile. In caso non sia possibile togliere i vestiti, si raffreddano insieme all'ustione che poi saranno tolti dai sanitari.
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Rimuovere gioielli o altri elementi metallici dalla cute
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Valutare il grado di estensione e la sede
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Se l'ustione è limitata per estensione (non più grande del palmo della mano) e profondità (di primo grado), porre la zona ustionata sotto acqua fredda per 10-15 minuti in modo da alleviare il dolore ed evitare la formazione di piaghe
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Se l'ustione è più estesa, dopo il raffreddamento, la parte lesa dev'essere coperta con tessuto sterile bagnato, in quanto particolarmente soggetta alle infezioni; in ogni caso è bene evitare l'impiego di pomate o altri preparati; occorre richiedere subito il pronto soccorso ospedaliero.
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Impedire l'ipotermia (il raffreddamento del corpo), quindi, a maggior ragione, evitare di utilizzare ghiaccio o acqua troppo fredda. Bagnare l'ustione, immergendo la zona ustionata in acqua corrente, è comunque importante perché è un utile e pratico strumento per lenire il dolore ed allontanare il calore eccessivo, impedendo così l'estendersi del danno. D’altra parte, occorre considerare che all'aumentare della gravità e dell'estensione del danno aumenta il rischio di un eccessivo raffreddamento corporeo (segnalato, per esempio, da tremori e dal colore bluastro delle labbra) che, soprattutto nei bambini, si verifica rapidamente. In questi casi, dopo aver compiuto le suddette operazioni di raffreddamento, è bene avvolgere l'infortunato con una coperta.
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Monitorare costantemente le funzioni vitali in attesa dei soccorsi.
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Intossicazioni ed avvelenamenti
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In Italia si stimano circa 60.000 i casi di intossicazioni acute registrati nell’ultimo anno, 19.500 dei quali sono bambini e adolescenti fino a 17 anni.
Le intossicazioni acute in età pediatrica rappresentano oltre il 40% dei casi di avvelenamento segnalati ai Centri Anti Veleno (CAV) e costituiscono il 3% dei ricoveri ospedalieri e il 7% dei ricoveri d’urgenza, con un tasso di mortalità che oscilla tra 0,1% e 0,3%.
Principali responsabili del 45% delle intossicazioni acute sono i farmaci. A seguire prodotti per l’igiene domestica (26%), pesticidi (7%), alimenti (4,7%), prodotti industriali (3%), piante (2,3%).
I principali sintomi delle intossicazioni acute che possono manifestarsi immediatamente dopo l’ingestione/inalazione (oppure presentarsi anche dopo 12-48 ore) sono nausea, vomito, tachicardia, cefalea e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e convulsioni.
Nell’88% dei casi l’ambito domestico è il luogo principale in cui avviene l’intossicazione e il 92% si verifica in maniera accidentale.
Davanti a un sospetto di avvelenamento è indispensabile individuare tipologia e quantità della sostanza tossica ingerita e consultare il pediatra, il CAV o chiamare l’1-1-2 qualora ci siano sintomi.
È importante ricordare di non indurre il vomito se non diversamente indicato. Nel caso in cui vi fosse un contatto cutaneo è necessario rimuovere gli indumenti contaminati e lavare accuratamente la cute, senza strofinare con acqua corrente meglio se tiepida, mentre nel caso di contatto con gli occhi è opportuno un lavaggio prolungato a palpebre aperte con acqua a getto continuo.
Nella maggior parte dei casi, gli avvelenamenti accidentali potrebbero essere evitati seguendo delle precise regole:
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Conservare i prodotti potenzialmente tossici, anche farmaci, fuori dalla portata dei bambini
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Non travasare questi prodotti in recipiente ad uso alimentare
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Non mixare prodotti diversi per l’igiene domestica, ad esempio acidi con candeggina
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Non somministrare farmaci senza prescrizione medica e attenersi scrupolosamente al foglietto illustrativo
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Conservare i farmaci nella loro confezione originale e non lasciarli incustoditi
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Non ingerire bacche o parti di piante
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Non raccogliere funghi se non si è particolarmente esperti e tanto meno ingerirli
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Verificare il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento per contrastare il rischio di intossicazione da monossido di carbonio