Ciao sono Claudia, istruttrice di primo soccorso pediatrico di Camillo e nella vita titolare ed educatrice di un Nido in Famiglia in provincia di Vicenza. Una strada che ho intrapreso per passione nel 2015 dopo aver capito che fare l’ingegnere civile non mi avrebbe dato la soddisfazione e l’intraprendenza che cercavo. Da qui in poi la ricerca e la formazione mi hanno portato in mondi che mai avrei pensato di toccare e sperimentare, consapevole che le strade si incrociano e si incontrano di continuo dando vita a occasioni ed esperienze sempre nuove. I 20 anni di scout sulle spalle mi hanno insegnato a portare sempre con me un buono zaino, una cassetta degli attrezzi piena di strumenti interdisciplinari utili ad affrontare grandi imprese e ovviamente, un ottimo equipaggiamento.
Oggi sono qui per parlarvi di autonomia, per raccontarvi una piccola esperienza che ho sviluppato e sperimentato in questi ultimi anni al Nido. Quando ho aperto questa realtà avevo poche idee di quello che sarebbe diventato ma avevo una sola certezza: fare in modo che con me i bambini vivessero la bellezza della quotidianità, delle cose semplici e delle piccole grandi faccende di casa.
Sì perché credo molto nello sviluppo dell’autonomia dei bambini senza il bisogno di ricorrere di continuo a giocattoli e attività strutturate, sapendo che quello che abbiamo in natura è più che sufficiente a crescere bambini responsabili, allenati al problem solving e pieni di energia positiva.
Ma prima di continuare vi porto per un attimo in aula con me. Quando ai corsi parliamo di ostruzione delle vie aeree parliamo molto anche di prevenzione che in questo caso specifico passa attraverso la sorveglianza attiva degli adulti, la formazione alle manovre di disostruzione e rianimazione e infine i tagli sicuri. I tagli sicuri sono sempre un argomento molto delicato, motivo per cui ci spendo qualche parola in più perché voglio che le persone davanti a me capiscano bene questo concetto.
Tagli sicuri. Modalità di proporre il cibo, con la quale possiamo dire che consistenza e dimensione sono adatti al bambino, rispettano il suo sviluppo e le sue capacità di presa e masticazione, favoriscono la coordinazione oculo-manuale e del portare alla bocca e sostengono lo sviluppo della masticazione stessa e della corretta deglutizione. Per questo si dicono sicuri, ma attenzione!
Non significa che siano sicuri al 100 % perché, come tutti i cibi, possono causare ostruzione ma, se così fosse, saremmo quasi sicuramente in presenza di un’ostruzione facilmente disostruibile con le manovre che si insegnano in aula. (Manovre di disostruzione)
Viene da sé quindi che i primi responsabili della sicurezza a tavola dei nostri bimbi siano gli adulti che devono essere formati: genitori, nonni, scuole e tutti coloro che in generale sono presenti nel momento del pasto. Mi piace anche pensare che coinvolgere il bambino nella preparazione e nella gestione del suo piatto sia una grande occasione di educazione e prevenzione nonché di collaborazione e sviluppo dell’autonomia. Vivere la cucina con i bambini è sempre una grande idea e se lo avete sperimentato almeno una volta, potete confermarmi quanto sia appassionante per loro aiutarci imitando con disinvoltura ciò che facciamo noi. A patto però che il fare come noi dia anche il risultato atteso, che vuol dire dare loro gli strumenti adatti a raggiungere l’obiettivo.
Mi spiego meglio, dare a un bambino un coltello giocattolo e una zucchina perché la tagli a pezzetti come facciamo noi lo farà sicuramente spazientire constatando che con quella lama liscia non si taglia proprio niente. Questo non vuol dire che lo farò provare con il mio coltello, sarebbe una scelta incosciente. Gli presenterò invece un coltello adatto alla sua età e con il quale riesca a ottenere facilmente il pezzetto tanto desiderato.
Quindi, tornando a noi, a che età dareste un coltello in mano al vostro bambino?
Come dite? Non volete nemmeno sentirne parlare?
Allora vi presento l’esperienza che porto al Nido ogni settimana, o quasi, da ormai qualche anno.
Il venerdì è giorno di mercato nel mio paese e la mattina presto, prima di aprire l’asilo, vado in piazza dal mio fruttivendolo di fiducia a comprare frutta e verdura per il menù della settimana successiva. Diversificare è importante a tutte le età, gusti e colori.
E qui inizia il bello… il venerdì abbiamo un appuntamento fisso: tagliare le verdure a pezzetti, insacchettare e congelare perché sia tutto pronto all’uso, facilitando così la gestione e la preparazione dei pasti. E avete capito bene, a tagliare le verdure sono proprio i bambini, con grande concentrazione e soddisfazione. Ci sediamo tutti a tavola, ognuno con il proprio tagliere e ognuno con un coltello. Sì, un vero coltello. A partire dai 18-24 mesi possono davvero usarlo.
Il coltello migliore per iniziare a prendere confidenza con questo strumento è quello in plastica rigida, con punta arrotondata, che funziona molto bene con il cibo ma che se accidentalmente ci scivola sulla pelle non ci taglia. Io inizio sempre proponendo le zucchine perché le trovo perfette per forma e consistenza, via via ne diventano abili ed esperti.
L’uso del coltello, oltre a mettere in gioco coordinazione e abilità, fa parte di un percorso di educazione alimentare che li porta ad assaggiare con fiducia quel che hanno la possibilità di esplorare: ciò che tocchiamo con mano ed elaboriamo insieme sarà sempre più buono di tutto ciò che ci viene messo in tavola senza un’esperienza vissuta. E poi rientra in quel grande capitolo che chiamiamo prevenzione: rendere autonomo il bambino, dare importanza ai tagli sicuri vivendo esperienze positive, provare soddisfazione nel fare esattamente quello che fanno gli adulti e nel vedere un risultato che è proprio quello che si è sempre osservato, fa sì che il nostro bambino riesca a cavarsela anche senza di noi. E questo è il mio obiettivo più elevato.
Prima le zucchine, poi pomodori, uva, anguria, ….
Così anche una semplice merenda diventa occasione di sperimentare la bontà e l’autonomia, come in questo video dove bambini ormai “esperti” di circa 2 anni si gestiscono il mandarino senza bisogno di aiuto. Il silenzio regna sovrano.
Porto con me sempre una grande verità: il bambino che si concentra è immensamente felice, e nella vita di tutti i giorni di occasioni di concentrazione ne abbiamo a volontà. Dalle faccende di casa come il bucato, le pulizie, stendere, piegare i vestiti, cucinare, alla vita all’aria aperta come il giardinaggio e i lavori di sistemazione, senza mai dimenticare la noia, compagna di nuove ed entusiasmanti scoperte. Portateli con voi.
Il bambino con me è al sicuro, sono formata e conosco i principi del mangiare in sicurezza ma voglio che lo sia anche quando è fuori casa, che di fronte a un pezzo di cibo troppo grande senta il bisogno di tagliarlo o spezzarlo per gestirlo meglio.
Che sia chiaro, è dovere di ogni persona saper fare le manovre salvavita. Può capitare a tutti di soffocare, ad ogni età, e la formazione è in assoluto la prima forma di prevenzione.
La più importante!
Vi aspetto nei commenti.
Un abbraccio
Claudia
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