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Pannolini lavabili: un occhio al passato per un futuro migliore

Una frase che sento spesso da chi non ha mai sentito parlare di pannolini lavabili è “Mamma mia, ma si torna al Medioevo?!”, è realmente così? Non esattamente.


Sono Costanza, sono consulente di pannolini lavabili e gestisco la pannolinoteca I pannolini di LeLo. Mi capita spesso di fare consulenze a famiglie, accompagnate dai nonni, che al solo pronunciare “pannolini di stoffa” sbarrano gli occhi inorriditi, al ricordo dei vecchi triangoli di cotone che ad ogni pipì facevano bagnare tutto il bambino e dei pentoloni d’acqua calda bollente per igienizzarli… Ecco, facciamo un riavvolgimento del nastro di questo film horror e parliamo realmente di cosa sono oggi i pannolini lavabili.

 

Innanzitutto sono una risposta concreta alle problematiche di inquinamento ambientale che ognuno di noi, nel nostro piccolo, facciamo. Quello che viene chiamato dagli esperti del settore footprint, ossia la pressione umana sull’ambiente.

 

Lo sapevi che ogni bambino, con uso esclusivo di pannolini usa e getta, emette nell’ambiente nei suoi primi tre anni di vita ben 100.000 tonnellate circa di plastica e 550kg di CO2?

“Sì ma con i  lavabili consumi acqua” … è vero certo, ma lo sapevi che anche l’usa e getta consuma acqua? Ricerche recenti hanno stimato che il lavabile consuma circa 9 volte meno dell’usa e getta, perché va considerato anche il consumo idrico in produzione e smaltimento!

 

Quando viene buttato un usa e getta, i tempi di smaltimento sono lunghissimi, pensa ben 500 anni! E a seconda della gestione dei rifiuti del Comune, se è previsto l’incenerimento, si ha rilascio di diossine tossiche nell’ambiente. Scegliendo i pannolini lavabili invece non produrrai rifiuto, non dovrai chiedere il doppio passaggio settimanale dell’indifferenziata, risparmiando così anche sul portafoglio.

 

Sì, hai letto bene, chi sceglie i pannolini lavabili risparmia. Sul mercato si trovano pannolini usa e getta di ogni prezzo ma in media il prezzo all’unità varia da 0,30 € a 0,50 € e quindi in media una famiglia spende (nei circa primi tre anni di vita del proprio bebè) ben 1500-2000 €. L’acquisto di 20/24 pannolini lavabili, sufficienti per tutto il periodo di utilizzo (perché indovina un po’…sono pure a taglia unica!), comporta invece una spesa in media pari a 500/700€, variabili a seconda di diversi fattori, che viene ammortizzata poi negli anni, tanto più con l’arrivo di un eventuale secondo o terzo genito, con la rivendita sul mercato second hand o in caso di incentivi comunali.

 

Tra i fattori che incidono sul prezzo di un pannolino lavabile c’è sicuramente la scelta dei modelli e delle marche. E qui entra in gioco un fattore che di solito alla nonna inorridita sfugge: l’ammodernamento. I pannolini lavabili, come ogni capo d’abbigliamento, hanno avuto un’evoluzione nel tempo, seguendo e rispondendo a necessità e richieste del genitore moderno.

Non sto dicendo che non esistano più ciripà e mussole, ma alla sfera green si sono aggiunti pannolini cosiddetti moderni, più strutturati, pratici ed intuitivi come:


·       Gli all in one, pannolini con mutandina esterna impermeabile ma traspirante (PUL, Laminato di poliestere uretano) con la parte assorbente cucita internamente

·       Gli all in two, una cover in PUL alla quale si attaccano con dei bottoni gli inserti assorbenti

·       I pocket, una mutandina impermeabile con una tasca interna per poter inserire le parti assorbenti.



Questi sopracitati sono tutti pannolini che al cambio sul fasciatoio prevedono gli stessi passaggi dell’usa e getta: cambio, stocco quello sporco, metto quello pulito.


Anche le parti assorbenti hanno avuto un’evoluzione nel tempo, cercando di sfruttare le proprietà conosciute delle diverse fibre naturali e tecniche in commercio… tra gli ultimi arrivi nel panorama lavabile cito il tencel, una fibra naturale derivata dalla polpa del legno di eucalipto o faggio, che prevede l’impiego di molta meno acqua rispetto al cotone per produrlo, con proprietà intrinseche favorevoli nell’impiego dei lavabili (elevato rapporto assorbenza/spessore, traspirabilità, antibatterico naturale, termoregolatore).


Un altro dettaglio che a molti genitori spesso sfugge è che i pannolini lavabili non vanno lavati ad ogni cambio ma stoccati a secco in una pratica sacca, chiamata wet bag, per un paio di giorni e poi lavati in stock in lavatrice. Con le giuste accortezze certo, ma è la lavatrice a fare il lavoro “sporco”.

 

“e la cacca!?”… un cruccio di molti: le feci vanno buttate nel wc, esattamente come si dovrebbe fare per gli usa e getta (anche se non viene fatto praticamente da nessuno).  E per aiutare nella gestione delle feci, sono state ideate delle veline raccogli-feci da posizionare tra pannolino e sedere del bambino: lavabili o usa e getta, entrambe comode, a seconda dell’esigenza.

 

Informarsi sui lavabili è un dovere per i genitori, soprattutto quelli d’oggi, dopo gli studi pubblicati recentemente da Anses e Greenpeace sulla presenza di tracce di inquinanti tossici, come PBCs, TBT e glifosato, in diverse marche di usa e getta.

La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, e nei bambini è estremamente sensibile, e assorbe con facilità molecole lipofiliche, come purtroppo lo sono molti inquinanti.

Scegliere pannolini lavabili  con tessuti certificati ti darà la certezza di mettere a contatto della pelle del tuo bambino prodotti salubri e sicuri, evitando spiacevoli ed inutili irritazioni.


Lavabili e benessere del bambino vanno a braccetto anche in termini di mantenimento:

·       per la corretta temperatura dei genitali,

·       per la posizione fisiologica a M, o a ranocchietta, consigliata nei primi mesi di vita per un corretto sviluppo delle anche.

 

Infine, se siete genitori alla moda, impazzirete per le fantasie!

 

Con la speranza di avervi acceso la curiosità, vi ringrazio del tempo dedicato a questa lettura e vi aspetto nei commenti per le domande.

 

A presto!

Costanza

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